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Esami
TIPIZZAZIONE LINFOCITARIA
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Tempi di consegna del referto: 7 giorni
Prenotazione: No
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SIGNIFICATO CLINICO
Rappresenta un indispensabile parametro nella diagnosi di malattie ematologiche (del sangue) e del sistema immune.
I linfociti sono un tipo di globuli bianchi del sangue, con i macrofagi ed i monociti sono responsabili della risposta immunitaria.
Questo test può venire effettuato con cellule in sospensione (sangue periferico, midollo osseo, tessuti in sospensione) e con preparati stabili su vetrino (sezioni di tessuto, strisci citocentrifugati) con vari metodi: anticorpi monoclonali, immunofluorescenza diretta ed indiretta, metodi immunoenzimatici.
Nelle immunodeficienze primitive permette di dimostrare la riduzione o l'assenza di determinate popolazioni di linfociti circolanti. - nelle immunodeficienze secondarie mediante il rapporto CD4/CD8, per valutare variazioni dovute a vecchiaia, infezioni virali, neoplasie, sarcoidosi. - nelle malattie autoimmuni, nelle neoplasie e nelle malattie infettive (virali acute, protratte, croniche), nel periodo post-trapianto d'organo, per valutare il grado di attivazione delle cellule immunocompetenti.
Lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie serve a definire l'antigene (o gli antigeni) che i linfociti esprimono sulla loro membrana cellulare per meglio conoscere la funzione alla quale sono preposti i linfofiti stessi.
Svolgono un ruolo molto importante nel sistema immunitario inducendo un tipo di risposta adattativa, specifica per ogni tipo di antigene (virus, batteri, allergeni, peptidi, antigeni tumorale, ecc.) che invade l'organismo e viene ritenuto "non self" ovvero estraneo all'organismo stesso.
Si distinguono linfociti T e linfociti B che derivano dalla linea linfoide delle cellule multipotenti presenti nel midollo osseo:
i linfofiti T migrano nel timo dove avviene la loro maturazione e successiva differenziazione, i linfociti B maturano nel midollo osseo e, dopo essersi trasformati in plasmacellule, producono anticorpi specifici contro gli antigeni penetrati nell'organismo.
La citofluorimetria a flusso è una tecnica che permette di identificare e quantificare i linfociti T e B, i quali in base alla specifica funzione alla quale sono destinati, possiedono sulla loro membrana uno o più antigeni detti anche "marcatori di superficie".
L'utilizzo di specifici anticorpi fluorescenti contro questi antigeni permette di visualizzare la presenza di quetse cellule in ammassi o "cluster" denominati perciò, CD (cluster of differentiation).
I linfociti T totali (T3) vengono denominati linfociti CD3 perche esprimono sulla loro superfice l'antigene CD3 e sono essenziali alla immunità cellulo-mediata.
I linfociti T helper (T4) vengono denominati linfociti CD+3/CD4+ perchè oltre ad espimere l'antigene CD3, possiedono l'antigene CD4 che conferisce ai linfociti la proprietà di stimolare o aiutare (helper) in linfociti B a produrre anticorpi.
I linfociti T8 supressor (T8) vengono denominati CD3+/CD8+ e la loro funzione è quella di agire direttamente su virus, batteri o antigeni estranei all'organismo distruggendoli con effetto citotossico. I CD8 hanno azione di sopressione della risposta immunitaria in contapposizione all'azione dei linfociti CD4 (equilibrio del sistema immunitario).
I linfociti T regolatori esprimono sulla superficie gli antigeni CD4+/CD25+ che cnferiscono loro una funzione regolatrice sulla produzione dei linfociti T helper o CD3+/CD4+.
I linfociti B vengono identificati con la sigla CD3+/CD19+, dall'antigene CD19. La conta dei linfociti B è utile per valutare la loro maturità e per far diagnosi di leucemia B cronica e prolinfocitica.
Le cellule NK (Natural Killer) vengono identificate con la sigla CD3+/CD56+ e costituiscono una sottopopolazione di linfociti in grado di produrre citochine (in particolare interferone gamma) oltre che di sopprimere cellule infettate da virus e cellule tumorali. Svolgono una azione citotossica soprattutto contro le proliferazioni neoplastiche e nel meccanismo di rigetto dei trapianti. Tale cellule sono in grado di conoscere e danneggiare cellule appartententi a diversi tipi tumorali, in partilolare di origine linfoide. La loro attività viene incentivata dalla somministrazione di interferone gamma. Il loro rilievo è utile nella valutazione dello stato immunitario del pazinte in corso di patologie o trattamenti immunodepressivi e nella verifica della reattività antirigetto in pazienti sottoposti a trapianto d'organo.
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INDICAZIONI CLINICHE
Diagnosi e la prognosi delle leucemie linfatiche acute e croniche nelle immunodeficienze primitive e secondarie (come in corso di AIDS) nelle malattie autoimmuni e per i trapianti dorgano.
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TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
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PREPARAZIONE
Non è richiesto il digiuno.
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VALORI DI RIFERIMENTO
Tipizzazione linfocitaria singola T3 (CD3+): 72 - 92 %
Tipizzazione linfocitaria singola T3 (CD3+): Val/µl
Tipizzazione linfocitaria singola T4 Helper-Inducer (CD3+CD4+): 32 - 60 %
Tipizzazione linfocitaria singola T4 Helper-Inducer (CD3+CD4+): Val/µl
Tipizzazione linfocitaria singola T8 Suppressor-Citotossici (CD3+CD8+): 16 - 40 %
Tipizzazione linfocitaria singola T8 Suppressor-Citotossici (CD3+CD8+): Val/µl
Indice Helper/Suppressor (CD4/CD8): 0.50 - 2.60
Tipizzazione linfocitaria singola T Natural Killer (CD3- CD56+): 2 - 25 %
Tipizzazione linfocitaria B totali (CD3+ CD19+): 3 - 17 %
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METODO
Citofluorimetria
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LABORATORIO DI ESECUZIONE
Synlab Brescia
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NOTE
E' possibile eseguire le seguenti singole tipizzazioni linfocitarie:
- Tipizzazione linfocitaria singola CD3+ HLA DR+ (linfociti T attivati)
- Tipizzazione linfocitaria singola T Natural Killer (CD3- CD56+)
- Tipizzazione linfocitaria singola T3 (CD3+)
- Tipizzazione linfocitaria singola T4 Helper-Inducer (CD3+CD4+)
- Tipizzazione linfocitaria singola T8 Suppressor-Citotossici (CD3+CD8+)
- Tipizzazione linfocitaria B totali (CD3+ CD19+)
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