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GIARDIA INTESTINALIS (LAMBLIA) - ricerca microscopica

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Tempi di consegna del referto: 1 giorno

Prenotazione: No

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SINONIMI

Giardiasi

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SIGNIFICATO CLINICO

Giardia lamblia è un protozoo flagellato (Phylum Protozoa, Subphylum Mastigophora , Classe Zoomastigophorea, Ordine Diplomonadida, Famiglia Hexamitidae, genere Giardia.) responsabile di un'affezione intestinale nota come giardiasi, lambliasi o più semplicemente giardia. Il nome di Lambliasi deriva dal nome del suo scopritore, il tedesco Lambl che la descrisse nel 1859.
Il parassita ha un ciclo biologico caratterizzato da uno stadio cistico (forma resistente) e da uno stadio trofozoitico (forma vegetativa). Nella forma vegetativa presenta l'aspetto piriforme ma simmetrico con la estremità anteriore di volume maggiore rispetto a quella posteriore più sottile. E’ lunga da 9 a 20 micron e larga in media 5-10 micron, di forma a cucchiaio e nella parte ventrale si riscontra una depressione reniforme, detta disco adesivo, che accoglie due nuclei ovali simmetrici con cariosoma centrale in mezzo ai quali si trovano quattro blefaroplasti con otto flagelli.
E' diffuso un po' in tutto il mondo, anche se favorito da precarie condizioni igieniche, predilige le regioni temperate e tropicali; per questo motivo la giardia è molto più comune nei Paesi in via di sviluppo dove raggiunge un'incidenza del 20-30% rispetto alle nazioni più industrializzate.
La trasmissione avviene attraverso l'ingestione di alimenti o acqua contaminata da cisti del parassita; particolarmente a rischio sono i turisti delle regioni tropicali, dove la giardia è uno degli agenti eziologici più spesso responsabili della diarrea del viaggiatore.
La giardia può essere trasmessa anche per contatto interumano, ad esempio quando non ci si lava adeguatamente le mani dopo essersi recati alla toilette od aver maneggiato pannolini. La giardia, infine, può essere trasmessa per via sessuale, come avviene durante i contatti oro-rettali od oro-genitali. Il rischio di infezione è infatti elevato anche quando il numero di cisti ingerite è particolarmente esiguo.
Dopo l'ingestione, con l'ausilio dell'acidità e delle proteasi gastriche, le cisti di giardia si aprono, liberando trofozoiti che aggrediscono il tratto superiore dell'intestino tenue (duodeno e digiuno). Gran parte dei parassiti ritorna poi allo stadio cistico passando attraverso il colon. Per questo motivo nell'aspirato duodenale è possibile riconosce i trofozoiti, mentre nelle feci si ritrovano le cisti.

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Giardia: trofozoiti (forma vegetativa)
______________Giardia: cisti (forma resistente)


In una buona percentuale dei casi, la giardia decorre in forma asintomatica. La comparsa e la severità dei sintomi dipendono da alcuni fattori individuali, come lo stato delle difese immunitarie. Le immunoglobuline di classe A, in particolare, inibiscono l'aderenza del parassita alle pareti intestinali. Non sorprende, dunque, che le categorie a rischio siano rappresentate da bambini, immunodepressi e - per le modalità di trasmissione precedentemente esposte - omosessuali ed ospiti di istituti od orfanotrofi. Quando la giardia prende il sopravvento, la massiccia colonizzazione della mucosa intestinale impedisce la corretta digestione del chimo e l'assorbimento dei nutrienti.
Questo fattore, unitamente allo stimolo irritativo ed al danno cellulare, determina la comparsa dei sintomi tipici della giardia, che vanno dalla diarrea acquosa, priva di sangue e pus, al vomito, al mal di pancia, alla flatulenza e all'emissione di feci biancastre, grasse e maleodoranti (steatorrea), con disappetenza e malessere generale; talvolta è presente febbre.
Altre volte l'infezione da giardia ha carattere subacuto ed i sintomi si manifestano in maniera più sfumata, ricalcando quelli tipici dell'ernia iatale, dell'ulcera peptica o delle colecistopatie. Quando l'infezione cronicizza, può perdurare per anni ed essere clinicamente indistinguibile dalla sindrome dell'intestino irritabile, con malassorbimento, cefalea, malessere e calo generale di peso
La diagnosi di giardiasi si pone ricercando il parassita nel succo duodenale (trofozoiti), nelle feci (cisti) o in una biopsia del duodeno (trofozoiti); in quest'ultimo caso l'esame dev'essere condotto su più campioni raccolti in giorni diversi, dal momento che l'eliminazione fecale delle cisti è irregolare.

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INDICAZIONI CLINICHE

Sospetta infezione.

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TIPO DI CAMPIONE

Feci

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PREPARAZIONE

Raccogliere una piccola porzione di feci in appositi contenitori reperibili presso il laboratorio o in farmacia.

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VALORI DI RIFERIMENTO

Negativo

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METODO

Microscopico

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LABORATORIO DI ESECUZIONE

Laboratorio Analisi Mediche dr. Bruno srl

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NOTE

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